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Inquilino moroso: come avviare una procedura di sfratto legale

Affittare un immobile può essere una buona fonte di reddito, ma anche una fonte di preoccupazioni, soprattutto quando l’inquilino smette di pagare il canone di locazione. In questi casi, il proprietario ha diritto a riottenere il possesso dell’immobile, ma deve farlo seguendo una procedura precisa: si tratta dello sfratto per morosità.

Come avvocata civilista, assisto spesso clienti in situazioni simili. In questo articolo ti spiego quando e come avviare una procedura di sfratto legale, quali sono i passaggi da seguire e cosa aspettarsi.

Quando si può parlare di morosità?

Un inquilino è considerato moroso quando non paga una o più mensilità del canone d’affitto nei termini previsti dal contratto. Anche il mancato pagamento delle spese condominiali, se previsto, può essere rilevante.

Non è necessario attendere mesi per agire: già il mancato pagamento di una sola mensilità può giustificare l’avvio della procedura, soprattutto se il contratto lo prevede espressamente.

Come funziona lo sfratto per morosità?

La procedura di sfratto si articola in più fasi. Ecco cosa occorre fare:

  1. Invio di una lettera di diffida
    Il primo passo è una comunicazione formale all’inquilino per intimargli il pagamento dei canoni arretrati, con un termine per adempiere.
  2. Notifica dell’intimazione di sfratto
    Se la diffida non ha esito, si deposita un ricorso al Tribunale competente per ottenere un’intimazione di sfratto per morosità, con contestuale richiesta di convalida.
  3. Udienza di convalida
    Il giudice convoca le parti. Se l’inquilino non si presenta o non contesta, convalida lo sfratto e fissa la data in cui l’immobile deve essere liberato.
  4. Esecuzione dello sfratto
    Se l’inquilino non lascia l’immobile spontaneamente, si procede con l’ufficiale giudiziario, che potrà liberare l’immobile anche con l’intervento della forza pubblica.

Quanto tempo ci vuole?

I tempi possono variare in base al tribunale, ma in media:

  • La prima udienza si tiene entro 30–60 giorni dal deposito del ricorso;
  • Se tutto procede senza opposizioni, lo sfratto viene convalidato rapidamente;
  • L’esecuzione vera e propria può richiedere alcuni mesi, specie se l’inquilino non collabora.

In caso di opposizione dell’inquilino, la procedura può allungarsi e trasformarsi in un giudizio ordinario, con tempi più lunghi.

È possibile recuperare i canoni non pagati?

Sì. Oltre a liberare l’immobile, è possibile ottenere un decreto ingiuntivo per recuperare le somme dovute. Tuttavia, la concreta possibilità di recuperare il denaro dipende dalla situazione patrimoniale dell’inquilino.

Perché è importante agire con tempestività?

Attendere troppo a lungo può portare a:

  • Un aumento del credito insoluto, difficile da recuperare;
  • Danni ulteriori all’immobile;
  • Rallentamenti nella procedura giudiziaria.

Intervenire presto e con il giusto supporto legale è fondamentale per riottenere il possesso dell’immobile nel minor tempo possibile e tutelare i propri interessi.

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