Firmare un contratto significa assumere obblighi reciproci con un’altra parte, sia essa un privato o un’impresa. Purtroppo, nella pratica quotidiana, può accadere che una delle parti non rispetti quanto previsto dal contratto, generando problemi, danni economici e incertezze. In ambito giuridico, questa situazione prende il nome di inadempimento contrattuale.

Come avvocata civilista, mi trovo spesso ad assistere clienti che si chiedono cosa fare quando un contratto non viene rispettato. Ecco una panoramica chiara e completa per capire quali sono i propri diritti e come è possibile agire.

Cos’è l’inadempimento contrattuale?

L’inadempimento contrattuale si verifica quando una delle parti non adempie alle obbligazioni previste nel contratto, oppure lo fa in modo parziale, tardivo o difforme. Alcuni esempi comuni includono:

• La mancata consegna di un bene o di un servizio pattuito;
• Il ritardo nell’esecuzione delle prestazioni previste;
• Una prestazione diversa da quella concordata (difforme, incompleta o non conforme agli standard stabiliti).

Questo tipo di problema può manifestarsi in molti contesti: dai contratti di compravendita, a quelli di locazione, appalto, fornitura, prestazione d’opera, collaborazione professionale, ecc.

I tuoi diritti in caso di inadempimento

In presenza di un inadempimento, la parte lesa ha diritto a tutela giuridica. A seconda del caso concreto, è possibile:

• Chiedere l’esatto adempimento del contratto (cioè ottenere quanto pattuito);
• Richiedere la risoluzione del contratto, che comporta lo scioglimento del rapporto e la liberazione dagli obblighi reciproci;
• Domandare il risarcimento dei danni, patrimoniali e non, subiti a causa del mancato rispetto dell’accordo.

In alcuni casi, è possibile cumulare più rimedi: ad esempio, chiedere la risoluzione del contratto e allo stesso tempo il risarcimento del danno subito.

Cosa fare se un contratto non viene rispettato?

Ecco i passaggi fondamentali che consiglio di seguire in caso di inadempimento:

1. Raccogli tutte le prove disponibili
• Copia del contratto firmato
• Scambi di email, messaggi o lettere
• Ricevute, fatture o altra documentazione che dimostri il mancato adempimento
2. Valuta con attenzione la situazione
   Ogni contratto è diverso. Alcuni prevedono clausole risolutive, penali o termini perentori. È importante analizzare i dettagli con l’aiuto di un legale.
3. Invia una diffida formale
   La diffida è una comunicazione scritta con cui si invita formalmente la controparte ad adempiere entro un termine preciso, riservandosi il diritto di agire in caso contrario. È spesso il primo passo per tentare una soluzione extragiudiziale.
4. Ricorri alla via giudiziale, se necessario
   Se la diffida non produce effetti, si può agire in giudizio per ottenere l’adempimento, la risoluzione o il risarcimento del danno.

Perché è importante agire tempestivamente?

Molti contratti prevedono termini di decadenza o prescrizioni entro i quali è necessario far valere i propri diritti. Inoltre, intervenire subito consente di evitare ulteriori danni e aumenta la possibilità di trovare una soluzione efficace, anche in fase stragiudiziale.

Quando rivolgersi a un avvocato?

È consigliabile rivolgersi a un avvocato non solo in caso di contenzioso, ma anche per valutare preventivamente la situazione e scrivere correttamente la diffida. Un’assistenza legale mirata permette di evitare errori, tutelare al meglio i propri interessi e, quando possibile, raggiungere un accordo senza dover arrivare in tribunale.